Uno spettacolo di Leonardo Manzan
Leonardo Manzan
7 LUGLIO / ore 20.00
Accademia Tedesca Roma Villa Massimo
Leonardo Manzan, giovane autore e regista di talento, due volte vincitore della Biennale di Venezia con gli spettacoli “Cirano deve Morire” nel 2018 e “Glory Wall” nel 2020, presenta un titolo che non avrebbe bisogno di ulteriori chiarimenti: “Uno spettacolo di Leonardo Manzan”.
Dopo aver fatto incontrare il teatro con il rap e il dj set e dopo aver censurato il palcoscenico con l’installazione artistica di un muro di 12 metri, in occasione di questo lavoro, Manzan trasforma il teatro nella sala di un museo d’arte contemporanea. Allestisce un vernissage che si presenta così: “Ogni opera d’arte potrebbe intitolarsi autoritratto”. Per questo accoglie il pubblico in piedi su un piedistallo. “Benvenuti. È un vero onore essere qui.” Dice. Sottinteso: per voi.
In questa mostra che diventa spettacolo, Leonardo Manzan espone sé stesso come opera d’arte e offre così un cabaret di assurdità, paradossi e provocazioni narcisistiche in una performance convintamente autoreferenziale. Uno spettacolo contro i luoghi comuni dell’arte contemporanea. Una parodia dell’autofiction che riflette sul problema del culto di sé in assenza di sé, sul dramma di chi dice io senza nessuno che gli risponda tu e sulla mediocrità che si autocelebra. Un tentativo disperato di ristabilire il principio dell’eccezionalità dell’artista e negare la democrazia nel campo dell’arte. Un invito agli artisti a prendersi con arroganza la scena per uccidere il personaggio protagonista del teatro di oggi: il perdente di talento.
Uno spettacolo di Leonardo Manzan.
C’è altro da aggiungere?
di e con Paola Giannini, Leonardo Manzan, Rocco Placidi
regia Leonardo Manzan
una produzione La Fabbrica dell’Attore-Teatro Vascello, Associazione Cadmo per Le vie dei festival
DURATA: 60’
Nello spettacolo è presente una scena di nudo integrale
Leonardo Manzan, nato a Roma nel ‘92 si diploma come attore alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano nel 2015. Debutta come regista, interprete e autore con It’s App to You – o del solipsismo, spettacolo-videogioco sul tema della realtà virtuale e del rapporto con la tecnologia che vince numerosi premi e riconoscimenti, tra cui InBox, Dominio pubblico, Kilowatt-Italia dei visionari. Nel 2018 si rivela tra i giovani talenti alla Biennale Teatro di Venezia con lo spettacolo Cirano Deve Morire, riscrittura del Cyrano de Bergerac di Rostand in forma di concerto rap, che vince il premio come miglior spettacolo della “Biennale College Registi”. Invitato nuovamente alla Biennale Teatro di Venezia nel 2020, presenta Glory Wall, spettacolo dissacrante e provocatorio sul tema della censura che viene premiato come Migliore spettacolo della Biennale Teatro. Nel 2021 debutta al Teatro Verdi di Pordenone Echo-Chamber, liberamente ispirato a L’ultimo nastro di Krapp di Samuel Beckett.
I suoi spettacoli sono stati presentati nelle principali città italiane e all’estero al Festival Internazionale di Buenos Aires e al Festival Printemps des Comédiens Di Montpellier.
Pics: Jacopo Salvi