Cena al buio
Unione Ciechi e Ipovedenti Sezione Territoriale di Roma
17 e 18 LUGLIO / ore 21.00
Goethe-Institut Rom

Accessibile
DURATA: 120’
Immagina di sederti a una tavola imbandita con piatti prelibati e squisitezze culinarie, con la luce che mette in risalto la varietà delle pietanze insieme ad amici e commensali, ma, invece di vedere il cibo che hai davanti, ti trovi completamente al buio.
Questo è ciò che accade durante una cena al buio, un’esperienza sensoriale unica che coinvolge tutti i nostri sensi, ad eccezione della vista.
I partecipanti sono condotti in una sala completamente oscura e guidati verso il loro posto a sedere. Qui, vengono serviti i piatti in modo che non possano vedere cosa hanno davanti, rendendo l’esperienza unica e avvolgente. I suoni, i sapori e gli odori diventano i protagonisti della cena. Le percezioni sono amplificate e diventano più intense, i sapori diventano più evidenti e le sensazioni tattili sono molto più accentuate.
Ci costringe a concentrarci sulle sensazioni tattili, sulle note di gusto e sui profumi, in un modo del tutto nuovo. La cena al buio non è solo un’esperienza gastronomica. È anche un’esperienza sociale, in quanto i partecipanti condividono la stessa esperienza e si trovano a parlare di come si sentono e di ciò che stanno gustando. Si creano legami tra gli invitati e si scoprono nuovi modi di comunicare.
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS-APS è un’associazione con personalità giuridica di diritto privato (D.P.R. del 23/12/1978) che, dalla data della sua fondazione, il 26/10/1920, opera in ogni campo per il recupero, la promozione, la riabilitazione e l’assistenza dei ciechi e degli ipovedenti attraverso i suoi organi centrali, regionali, 105 sezioni provinciali e molte centinaia di rappresentanze zonali. L’U.I.C.I. di Roma ha operato ed opera contro il rischio all’emarginazione a cui è esposto chi subisce la minorazione visiva, così come contro i condizionamenti culturali che ne sono la causa principale. L’obiettivo costante resta quello del recupero del minorato visivo a standard di normalità, in ragione delle peculiarità soggettive, e socio culturali dell’ambiente in cui vive.